Sindaco Proietti e Alex Zanottelli a Marcia PerugiAssisi, mai più guerre

Sindaco Proietti e Alex Zanottelli a Marcia PerugiAssisi, mai più guerre

Sindaco Proietti e Alex Zanottelli a Marcia PerugiAssisi, mai più guerre  La mia dichiarazione non può che riguardare tutto quello che ho detto in questi giorni: la pace si fa con atti concreti. Dopo il vedere e il giudicare c’è l’agire! Il nostro agire come città di Assisi è nell’impegno concreto per il disarmo, per una economia disarmata. Siamo vicini e in fraternità con le città di Iglesias e Domusnovas dove c’è la fabbrica di armi che sta producendo ordigni che vengono venduti all’Arabia e uccidono bambini in Yemen.

Leggi anche – Marcia Perugia-Assisi per la Pace, Pd dice di ispirarsi a San Francesco

Contro ogni normativa internazionale! Contro questo noi stiamo lottando come città di Assisi insieme alle città per la fraternità e alla diocesi di Assisi, e siamo qui a testimoniare questa volontà di compiere gesti concreti contro la guerra e le troppe stragi di innocenti che insanguinano il mondo!

Lo abbiamo condiviso ieri sera con padre Alex Zanottelli e lo rilanceremo oggi alla Rocca: mai più armi, mai più guerra, mai più morti innocenti, mai più stragi di bambini! Anche noi come Città possiamo fare tanto!

6 Commenti

  1. Foto “agghiacciante” direbbe Galli Della Loggia. E’ finita un’epoca possibile non ve ne rendiate ancora conto?

  2. Tanta pace, signor Camillo Benso, quale epoca finita secondo lei mostra questa foto ?
    l’epoca dell’aspirazione legittima di tutti i popoli a vivere in pace ?
    La pace è un bisogno primario, non pensi che in caso di proliferare di guerre il nostro territorio o i nostri figli rimangano esclusi da questo sconquasso…….
    Torniamo all’epoca dell’inneggiamento delle guerre giuste e sante ?
    o come diceva “LUI” ——— Passò alla storia la frase che il duce avrebbe affermato davanti alla contrarietà e alle rimostranze di alcuni importanti collaboratori e militari (fra cui Pietro Badoglio, Dino Grandi, Galeazzo Ciano e il generale Enrico Caviglia): MI SERVE QUALCHE MIGLIAIO DI MORTI per sedermi al tavolo delle trattative. ————–

    Guardi che i migliaia di morti (e non sono stati QUALCHE migliaia ma 472.354) sono stati i figli del popolo e non i figli dei gerarchi e degli industriali che con la produzione e vendita delle armi hanno accumulato fortune all’estero indipendentemente da come la guerra è finita. La ricchezza non guarda ne vittoria ne sconfitta , vede solo se stessa
    La pace è SEMPRE aspirazione di tutti i popoli, perché la guerra e sempre aspirazione di pochissimi.
    Non cada nella trappola che la pace è di sinistra e la guerra è di destra non esiste pace di parte,
    NON ESISTE PACE DI PARTE.
    La pace è desiderio di tutti quelli che dalla guerra ricavano solo morte e sofferenze,
    La guerra è desiderio di chi ricava potere e ricchezze (pochissimi) sulla pelle di tutti gli altri.
    Lei pensa veramente che i popoli che vengono a farsi le cosiddette –vacanze- in Italia se non avevano le NOSTRE GUERRE che li cacciavano dai loro territori sarebbero venuti da noi ? se potevano vivere del loro lavoro, i siriani, gli eritrei, i pakistani, i congolesi e gli abitanti dei 47 paesi dove ci sono oggi conflitti armati sarebbero venuti a pestarci i calli ??

    TANTA ma TANTA PACE a TUTTI NOI

  3. In genere non mi dilungo mai esponendo le mie idee, questa volta però devo articolare e chiarire il mio più che sintetico intervento.
    Quando frequentavo le medie, ahimè tanto tempo fa, la prof. di italiano spesso mi riprendeva: Camillo sei andato fuori tema. Mi scusi, Migliosi, ma è un po’ quello che ha fatto lei. Mi spiego. Lontano mille miglia da me l’idea di esaltare il proliferare di guerre e cataclismi o di non essere un sostenitore della pace o della perfetta letizia; quello che ho sintetizzato in due righe non era altro che il pensiero, da me e da altri in trasmissione condiviso, espresso questa mattina alla trasmissione “Omnibus” su la 7 dal giornalista Ernesto Galli Della Loggia, non un sovversivo, un sovranista, un uomo di parte, bensì una delle “penne” più fertili, indipendenti e democratiche del giornalismo nostrano. Sintetizzo. L’espressione “foto agghiacciante” che ho preso come emblema e paragone, era riferita da Galli, alla foto che ritraeva Martina, Richetti e Zingaretti alla marcia della pace Perugia- Assisi. Galli Della Loggia dice: “questa ritualità semisecolare ormai non dice più niente ed ancora, è semplicemente insignificante non comunica più emozioni, è un simbolo del nulla, il problema della pace non si può porre dalla parte del pacifismo come 50 anni fa si deve trovare una nuova narrazione, questa, è stata spazzata via dagli elettori il 4 marzo che ha chiuso un’epoca. La sinistra non è stata capace di trovare una nuova proposta. Ed ancora Capitini è un personaggio completamente sconosciuto…. ecc. ecc.” Come vede caro Migliosi si può essere pacifisti anche non condividendo queste anacronistiche ammucchiate. No?

  4. Caro camillo è più forte di lui. Se migliosi non interviene in tutti gli argomenti a difesa dei suoi non è soddisfatto. Che ci vuoi fare?

  5. Caro Camillo Benso, la ringrazio per il chiarimento e le chiedo scusa per aver travisato il suo messaggio, condivido solo in parte le idee espresse, certamente si può, anzi si deve essere pacifisti in modo sempre fecondo e nuovo, certamente la marcia conta presenza di forze che nel tempo hanno cercato di farla propria a volte snaturandone lo spirito; credo però che queste ammucchiate, in genere molto partecipate dai giovani, abbiano il grande merito di tenere sempre viva l’attenzione su questo tema , mai abbastanza discusso e proposto. La presenza di Susy Snyder, che ha ritirato per conto di Ican, il premio nobel per la pace 2017 sul tema del disarmo nucleare mondiale, o di Alex Zanotelli, da sempre un religioso un po’ scomodo, che ha condiviso tutta la sua vita con i poveri veri della terra, dando loro voce nei consessi internazionali, rende ragione (a mio avviso) di poter dire che la vitalità della marcia non si sta spegnendo e che alcune forze politiche non se ne sono appropriati.
    E’ necessario però focalizzare un tema specifico ogni anno, da offrire come impegno di lavoro alle forze politiche sul tema della pace, e non mille rivoli e mille declinazioni diverse di possibili azioni di pace, altrimenti si rischia di essere strumentalizzati e che mille cose poi diventino zero cose.
    Questo anno era stato proposto da Assisi e dall’associazione città per la Fraternità e da varie associazioni (rete disarmo e altre), che il tema su cui focalizzarsi e da portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica fosse lo stop della vendita delle armi prodotte in Italia a Domus Novas all’Arabia Saudita, che le usa in Yemen per bombardare i civili, questo in violazione della legge 185/1990.
    Un tema specifico (in continuità con la lettera inviata da Assisi al presidente Mattarella il 27/01/2018 sullo stesso tema)
    https://www.cittanuova.it/lettera-mattarella-la-politica-delle-armi/
    http://www.diocesiassisi.it/una-pace-senza-armi-da-assisi-lappello-al-presidente-mattarella-e-ai-leader-politici-italiani/
    Questo non si è in effetti evidenziato abbastanza, infatti il tema titolo di questo anno (ogni anno la marcia si dà un tema) era –Osiamo la fraternità- titolo troppo generico per essere finalizzato ad una richiesta forte di impegno verso il governo.
    Grazie per aver sollevato questa discussione che porta conoscenza su questi fenomeni dai contorni un po poco definiti. Tanta Pace

  6. Mi scuso per il ritardo della risposta ma per un problema tecnico non si riusciva a caricare.
    Caro Camillo Benso, la ringrazio per il chiarimento e le chiedo scusa per aver travisato il suo messaggio, condivido solo in parte le idee espresse, certamente si può, anzi si deve essere pacifisti in modo sempre fecondo e nuovo, certamente la marcia conta presenza di forze che nel tempo hanno cercato di farla propria a volte snaturandone lo spirito; credo però che queste ammucchiate, in genere molto partecipate dai giovani, abbiano il grande merito di tenere sempre viva l’attenzione su questo tema , mai abbastanza discusso e proposto. La presenza di Susy Snyder, che ha ritirato per conto di Ican, il premio nobel per la pace 2017 sul tema del disarmo nucleare mondiale, o di Alex Zanotelli, da sempre un religioso un po’ scomodo, che ha condiviso tutta la sua vita con i poveri veri della terra, dando loro voce nei consessi internazionali, rende ragione (a mio avviso) di poter dire che la vitalità della marcia non si sta spegnendo e che alcune forze politiche non se ne sono appropriati.
    E’ necessario però focalizzare un tema specifico ogni anno, da offrire come impegno di lavoro alle forze politiche sul tema della pace, e non mille rivoli e mille declinazioni diverse di possibili azioni di pace, altrimenti si rischia di essere strumentalizzati e che mille cose poi diventino zero cose.
    Questo anno era stato proposto da Assisi e dall’associazione città per la Fraternità e da varie associazioni (rete disarmo e altre), che il tema su cui focalizzarsi e da portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica fosse lo stop della vendita delle armi prodotte in Italia a Domus Novas all’Arabia Saudita, che le usa in Yemen per bombardare i civili, questo in violazione della legge 185/1990.
    Un tema specifico (in continuità con la lettera inviata da Assisi al presidente Mattarella il 27/01/2018 sullo stesso tema)
    http://www.diocesiassisi.it/una-pace-senza-armi-da-assisi-lappello-al-presidente-mattarella-e-ai-leader-politici-italiani/

    Questo non si è in effetti evidenziato abbastanza, infatti il tema titolo di questo anno (ogni anno la marcia si dà un tema) era –Osiamo la fraternità- titolo troppo generico per essere finalizzato ad una richiesta forte di impegno verso il governo.
    Grazie per aver sollevato questa discussione che porta conoscenza su questi fenomeni dai contorni un po poco definiti. Tanta Pace

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