San Gregorio resti riserva naturale e non zona caccia a pagamento

L’area di San Gregorio resti riserva naturale e non diventi zona di caccia a pagamento

San Gregorio resti riserva naturale e non zona caccia a pagamento

San Gregorio resti riserva naturale e non zona caccia a pagamento

Questo il senso della lettera scritta dal sindaco Stefania Proietti e inviata alla presidente della Regione Donatella Tesei e al presidente della Provincia Luciano Bacchetta con cui si fa propria l’istanza della comunità del posto, Pro Loco in testa, preoccupata dell’eventuale sconvolgimento dell’equilibrio naturale dell’area.

Tutti gli abitanti della frazione di San Gregorio hanno raccolto le firme per far sentire la propria voce e hanno inviato un documento alle istituzioni con cui si oppongono all’apertura di una zona, che conta una superficie di 550 ettari, di caccia a pagamento. Quest’area risulta protetta dal maggio 1982, quasi 40 anni di tutela ambientale che all’epoca fu creata in sostituzione e integrazione della precedente oasi di protezione San Gregorio.

Il Sindaco
“La riapertura della caccia – ha scritto il sindaco riprendendo l’istanza di oltre 200 cittadini – altererebbe inevitabilmente il delicato equilibrio faticosamente raggiunto in tutti questi anni da un ricostituito ecosistema, finalità principale dell’istituzione stessa di tale zona, ove sono finalmente presenti anche specie faunistiche non tipicamente venatorie, rare e difficilmente rintracciabili altrove come poiane, falchi, scoiattoli, tassi, ghiri. La eventuale costituzione di questa zona di caccia a pagamento sembrerebbe in contrasto con quanto riportato sul Piano Faunistico Venatorio della Regione Umbria 2019-2023. Insomma al di là del rispetto della natura e della difesa del territorio come ecosistema – ha aggiunto il sindaco – va sottolineata anche la forza attrattiva dell’area in quanto capace di richiamare turisti e visitatori di un certo livello e questo è un beneficio per la città soprattutto in un momento particolare e delicato come quello che stiamo vivendo, di post emergenza Covid-19 che deve segnare la ripartenza di Assisi duramente provata dagli effetti economici della pandemia. Non si dimentichi infine che Assisi è la città di San Francesco, patrono dell’ecologia”.

Da considerare anche che nella zona, che è di ripopolamento e cattura e ora a rischio di diventare ambito dei cacciatori, insistono eremi, campus, percorsi didattici, attività turistiche e si svolgono ritiri spirituali, escursioni, passeggiate ecologiche a piedi e in bicicletta.

3 Commenti

  1. PERCHè NON VIENE DETTO DA CHI è PARTITA QUESTA PROPOSTA SCELLERATA DI APRIRE ALLA CACCIA UN TERRITORIO DI UNA RICCHEZZA UNICA DI FAUNA E FLORA?????????

  2. Sono sempre in attesa di sapere da chi è partita la richiesta di stravolgere l’equilibrio naturale della zona di San Gregorio.

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