
Assisi, Mignani, le tre I “Invenzione, innovazione, impresa”
da Elsa Bettella, candidato al Consiglio Comunale nella Lista Movimento Mignani – Scelgo Assisi
A questo proposito, noi delle liste civiche Mignani, siamo d’accordo sulle proposte di buon senso solo intendiamo includere i giovani nel dialogo: la speranza e il futuro di questo paese. È a loro che ci rivolgiamo perché trovino il coraggio di una visione audace e intraprendente, capace di innovare con la forza delle idee e l’aiuto delle tecnologie in tutti i settori: agroalimentare, manifatturiero, terziario avanzato. Devono sapere che l’Italia è dotata da sempre di inventori, innovatori, creativi e vorremmo trasferire loro alcune riflessioni:
- L’innovazione comincia dagli occhi di chi guarda la realtà e pensa di poterla migliorare con passione. L’innovazione nasce da un atto di ribellione contro le consuetudini, contro l’ovvio, contro i limiti del possibile. L’innovazione è sempre meno un fenomeno elitario e oggi comincia con gli occhi di tutti noi. Con la nostra capacità di leggere criticamente i fenomeni. Non è un territorio esclusivo dei ricercatori, ma una grande fonte di speranza sociale ed economica. È la quinta essenza dell’imprenditorialità e gli italiani hanno dimostrato di essere grandi inventori e grandi innovatori in tutti i tempi.
- L’identità economica italiana è un misto tra artigianato, famiglia, capacità tecnica e abilità di design, ed è con questi elementi che dovrà cercare la sua identità all’interno del processo di globalizzazione.
- Il successo del made in Italy nasce da un’esperienza fondamentalmente artigiana, antica e radicata nei territori con la loro specificità. Questa situazione determina una precisa conseguenza: il prodotto è il risultato dell’esperienza di chi lo produce. E l’esperienza è storica, culturale, sociale. La genesi del prodotto italiano viene sempre da un’Italia artigiana, orientata alla qualità e alla personalizzazione, dotata di gusto estetico e capace di integrare soluzioni provenienti da altre parti del mondo o inventarsene di nuove, come tutte le PMI della bio-economia, per esempio.
- Prepareremo, se saremo eletti, una settimana di studio come “fabbrica di idee” sull’innovazione: innovazione di prodotto, tecnologica, organizzativa, di processo, di comunicazione e di vendita. Una settimana nella quale parlare anche di una nuova forma di economia: l’economia della condivisione, meglio conosciuta come Sharing economy.
- Offriremo ai giovani la possibilità di una “Summer School” sulla micro e piccola impresa e l’innovazione. I giovani potranno essere sia coloro che già intraprendono o tentano di farlo come anche gli studenti delle scuole superiori all’interno dei programmi di alternanza scuola-lavoro, seguito da “tutor” imprenditori.
Vi pare poco?
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