
Elezioni, Mignani, popolo della montagna, aperto al territorio
da Elisabetta Berellini, Movimento Mignani – Scelgo Assisi
Ieri sera il Movimento Mignani – Scelgo Assisi e il Movimento Giovani per Mignani hanno incontrato i cittadini di Pian della Pieve presso i locali dell’Associazione Culturale del paese. Ancora una volta mi sono trovata di fronte ad un container che accoglie una tessera di quel grande puzzle che è il mondo del sociale: il volontariato.
Erano presenti molte persone di diverse fasce di età che hanno dimostrato di avere a cuore il loro territorio, cosi impervio nei mesi invernali ma bellissimo da vivere nei mesi estivi, che è fuori dallo scenario che ognuno di noi vive quotidianamente. Infatti in questi posti, ancora, è possibile ascoltare lo scorrere di un ruscello, fare passeggiate in mezzo al verde dove l’unica distrazione sono gli animali in libertà.
Il territorio montano, insorgono i presenti, deve essere rilanciato perché è patrimonio inestimabile per il suo valore ambientale. Un territorio a cui sono state fatte molte promesse nel passato, purtroppo ad oggi non ancora mantenute, dice il candidato Sindaco Francesco Mignani, che si scusa con i presenti per non essere riuscito a portare avanti gli impegni presi nel periodo del suo mandato da Assessore.
Da questo punto l’incontro si è aperto ad uno scenario diverso nel quale, invece che il solito insorgere di una popolazione che ha visto le promesse venir meno, abbiamo visto l’insorgere del popolo della montagna non solo per ciò che è lecito chiedere come sicurezza stradale, punti luce, segnaletica turistica, metano, ma per quello che è la città di Assisi .
Punto su cui si è fatto forza è il rilancio turistico del territorio ed in particolare per questa zona è necessario e fondamentale avere una toponomastica, grazie alla quale sia possibile per il turista raggiungere, in modo semplice, uno dei settanta agriturismi dislocati in questa fascia montana
Sono 20 anni che questi cittadini si stanno battendo per avere il nome delle vie e per avere i numeri civici alle case ma in verità, ci dice il Sig. Guerrino, non abbiamo neanche l’insegna che indichi la frazione stessa. Il territorio, continua, si è spopolato ma noi che siamo rimasti ci batteremo ancora affinché ci vengano riconosciuti i nostri diritti anche se abitiamo oltre le mura. Possiamo ancora dover rivendicare un cartello?
La città di Assisi, sottolinea il Sig. Ulderico, non ha il turista ma il visitatore e allora per far sì che coloro che vengono a visitare il nostro territorio possano viverlo appieno per le sue ricchezze culturali, religiose, naturalistiche, dobbiamo dar loro strumenti di accoglienza diversi che possano soddisfare le esperienze del singolo ma anche della famiglia quindi perché non creare percorsi specifici per i bambini, rendere i nostri parchi più accoglienti, perché non aprire il Museo della civiltà contadina, riconosciuto dalla Regione dell’Umbria, che raccoglie circa 5 mila oggetti che rappresentano i mestieri passati e quindi la storia della nostra civiltà contadina e artigiana al visitatore? Io aggiungerei perché non aprirlo anche alle scuole del nostro territorio per far toccare con mano la fatica del passato? E perché non promuovere con più attenzione il Museo Geo – Paleontologico e l’Osservatorio Astronomico di Armenzano?
Visti i luoghi in cui viviamo, dice il Sig. Elio, siamo preoccupati per le sorti dell’Ospedale di Assisi dove si vocifera che un Pronto soccorso potrà divenire un Primo soccorso ma è possibile che una città come Assisi con tutte le sue frazioni dislocate in punti anche difficili da raggiungere non può avere la sicurezza di un ospedale?
Questa fascia di popolazione ci ha trasmesso un senso di profonda appartenenza a questa città radicato nel passato in quel passato fatto da contadini che hanno dato avvio alla nostra prima economia. Ieri sera tra tanti punti interrogativi, rimasti ancora aperti, ha vinto, comunque, il bene comune.
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