Società, la solitudine, con lo sguardo di Francesco d’Assisi

Questa la riflessione di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi

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Società, la solitudine, con lo sguardo di Francesco d’Assisi. C’è un terremoto che non fa rumore. E’ quello della solitudine di chi ogni giorno è costretto dalla vita, dagli eventi, dalla nostra indifferenza a fare i conti con la disperazione. In questo mese, tra le lettere che giungono alla nostra redazione, le cronache dei quotidiani, le immagini televisive ci ritroviamo a non accorgerci di coloro che ci stanno accanto. E’ il caso di quel padre della provincia di Novara, che rimasto solo con il figlio disabile, dopo la morte della moglie, lo ha ucciso tentando poi il suicidio. Gesti estremi che raccontano quanto profonda può essere la solitudine di una persona, anche se adulta. Forse una parola gentile, una mano tesa, avrebbero salvato quei disgraziati dalla disperazione nera. Ecco perché oggi voglio dire a me stesso e a tanti di noi ‘apriamo gli occhi’. Cerchiamo di avere gli occhi di Francesco d’Assisi capaci di scendere dalle proprie posizioni per incrociare lo sguardo del lebbroso e vivere nuovi gesti che ti danno e danno vita. Questa la riflessione di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.

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