
Interdittiva Hotel Subasio, Tar, ha ragione, sindaco Proietti, legalità ripristinata da Stefania Proietti, sindaco di Assisi – Il Comune di Assisi vince il braccio di ferro sull’Hotel Subasio, ripristinando la legalità in una situazione controversa. La F.lli Catalano non potrà gestire l’Hotel Subasio che si avvia dunque verso la chiusura. La decisione del TAR dà ragione al Comune, assistito dall’Avvocato Tosca Molini, respingendo le richieste della F.lli Catalano. Grande soddisfazione per il Sindaco Stefania Proietti e per tutta l’Amministrazione comunale.
Con decreto pubblicato in data odierna il TAR dell’Umbria ha infatti respinto la domanda cautelare della F.lli Catalano s.r.l che chiedeva la sospensione del provvedimento del Comune con cui sono state dichiarate decadute le licenze di albergo e ristorante rilasciate alla società per gestire l’Hotel Subasio.
Il TAR, in relazione all’efficacia dell’informativa antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria contro la società ricorrente, ha ritenuto prevalenti le ragioni di interesse pubblico rappresentate nel provvedimento del Comune, con particolare riferimento alla sussistenza di sufficienti elementi per ritenere verosimile, allo stato attuale, il pericolo di infiltrazione mafiosa.
Perde dunque d’efficacia la sospensiva provvisoria del TAR che fino ad oggi aveva temporaneamente permesso alla società F.lli Catalano di mantenere aperto l’Hotel Subasio.
“Un’importantissima vittoria della legalità – ha affermato entusiasta il Sindaco Stefania Proietti – la decisione del TAR di oggi ci dà ragione ed è la conferma della validità e legittimità degli atti emessi dal Comune. Ho voluto fin da subito occuparmi della questione così come più volte affermato in campagna elettorale ed è stata a tutti gli effetti la nostra prima azione di governo all’indomani dell’insediamento. E’ un successo per la nostra quotidiana lotta alla mafia ed alla illegalità che non intende fermarsi qui. Nessuno sconto verso soggetti che determinino rischi di infiltrazioni o di condizionamento per il nostro tessuto sociale”.
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