
Salvata dai medici dell’ospedale di Perugia, insegnante di Rivotorto ringrazia
Attraverso una lettera, che pubblichiamo integralmente, la riconoscenza per la professionalità e la bravura degli operatori del reparto Neuroangiografia e interventistica diretto dal Dott. Hamam Mohammed
“Presso la struttura ospedaliera di Santa Maria Della Misericordia di Perugia si trova il reparto di Neuroangiografia e interventistica diretto dal Dott. Hamam Mohammed e dalla sua equipe formata dal personale medico, tecnico, anestesisti e infermieristico. Equipe di alta professionalità e di rinnovate tecniche scientifiche. Oggi questa sezione del Nosocomio perugino è una grande eccellenza per il nostro territorio e punto di riferimento per persone provenienti da altre regioni.
La mia esperienza con il reparto risale al lontano 2004, quando mi vennero diagnosticati due aneurismi carotidei. Fin da allora, per me il termine aneurisma era del tutto sconosciuto, né potevo immaginare che il problema poteva essere risolto con interventi mirati e non invasivi. Quindi potete immaginare quanto sia stato grande il mio trauma.
Grazie a due mie amiche alle quali confidai il problema, mi indirizzarono subito presso l’ospedale di Perugia, dove veniva periodicamente uno specialista: il prof. Casasco, che operava con tecniche innovative. Venni sottoposta, per la prima volta ad un intervento endovascolare. Questo consisteva nell’inserire dall’arteria femorale un catetere guida da cui far passare spirali di platino a rilascio controllato di tipo Matrix, tecnica di remodeling per riempire la sacca aneurismatica del sifone carotideo destro. Tecnica inventata dallo stesso prof Casasco.
Nello stesso anno il prof Casasco e il dott. Hamam mi sottoponevano a nuovo intervento di occlusione definitiva del sifone carotideo sinistro. Dopo un test di tolleranza all’occlusione da parte della rete sanguigna intracranica, per poi procedere all’occlusione definitiva del vaso mediante posizionamento di 2 palloncini staccabili BALT, con l’esclusione completa della formazione aneurismatica. Il problema fu risolto con ottimi risultati. Da allora il dott. Hamam mi ha seguito con controlli periodici, costanti e in altri interventi simili fino all’ultimo intervento avvenuto nel 2021.
Per questo ultimo ha usato una tecnica ancora più innovativa. Entrando per via endovascolare, tramite una vena del braccio, è riuscito a ricanalizzare l’aneurisma, trattato precedentemente ben due volte, mediante posizionamento di stent Flow-diverter nel tratto oftamico-intracavernoso del sifone carotideo. Con grande successo perché la forma aneurismatica è totalmente scomparsa in modo definitivo.
Più volte in questi anni il dott. Hamam mi ha ridonato la vita per cui posso godere ancora degli affetti a me cari. Sono stata spinta a raccontare tutto questo, perché voglio far conoscere quanto la Neurochirurgia interventistica dell’ospedale di Perugia è all’avanguardia per ciò che la scienza mette a nostra disposizione. Grazie alla professionalità per il continuo aggiornamento del Dott Hamam e della sua equipe.
Oggi la struttura di Neuroangiografia diagnostica esegue angiografie celebrali e midollari intervenendo in casi di emorragia celebrale, ictus ischemico celebrale e midollare, nonché embolizzazione di aneurismi celebrali.
La struttura è nata nel 2003, si è andata consolidando nel tempo e ha allargato il suo raggio di azione. Dal 2005 eseguite anche attività di trombectomia meccanica in presenza di ictus ischemico celebrale acuto. Il reparto è inoltre punto consulenziale in materia per i pazienti ricoverati nei restanti reparti del nosocomio perugino. L’attività neurointerventistica è sempre in continuo incremento ed il centro è divenuto punto di riferimento per pazienti anche esterni e fuori regione affetti da patologia vascolare molto complessa.
Dobbiamo riconoscere che presso l’azienda ospedaliera di Perugia e nello specifico l’attività Neurointerventistica è un’eccellenza del nostro territorio e punto di riferimento per il Cento Italia. I numeri ne sono la dimostrazione concreta: dal 2010 al 2020 sono stati eseguiti quasi 900 interventi di sola embolizzazione degli aneurismi celebrali, di cui il 40% sono extraregionali”.
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