Bimbi afgani morti, il dolore del Sindaco Stefania Proietti

Mentre madri e famiglie già poveri tra i poveri, sono sopraffatti dal dolore, l'Erode di turno è non solo chi ha messo quell'arma per odio, per potere o per soldi, l'Erode di turno è anche l'indifferenza.

Bimbi afgani morti, il dolore del Sindaco Stefania Proietti

Bimbi afgani morti, il dolore del Sindaco Stefania Proietti

da Stafania Proietti (Sindaco di Assisi)
ASSISI – Sono rientrata in casa tardi, i miei bimbi ora dormono tranquilli ….per impegni istituzionali e amministrativi non sono riuscita a scrivere sinora, ma per tutto il giorno, pur così ricco di momenti belli ed impegnativi, due immagini hanno campeggiato insistentemente nella mia mente, entrambe di Santi Innocenti di cui si è appena rinnovata la memoria.

Una è l’affresco del Maestro delle Vele nel Transetto destro della basilica inferiore di Assisi: è la strage degli innocenti in tutta la sua crudeltà.

L’odio cieco dell’impassibile Erode, una madre che non regge al dramma del proprio piccolo esanime trafitto, tanti, troppi, una montagna di piccoli angeli innocenti morti, altri urlanti, un dramma senza fine.

L’altra è l’immagine di Maria, la Madonnina celeste, sorridente e serena con in braccio e tutt’intorno tanti, tantissimi, una moltitudine di bimbi sorridenti e sereni, che giocano felici e festanti, nella luce insieme a Lei che li abbraccia e li accarezza.

Ecco, io li penso così, ora, i sei bambini afgani morti proprio ieri per lo scoppio di una mina.
Sei bambini tra gli 8 e i 10 anni – l’età di mio figlio più grande – rimasti uccisi per lo scoppio di una mina lungo una strada della provincia settentrionale afgana di Balkh.

Sei bimbi, come mio figlio più grande, come figli nostri, che non erano a scuola, lavoravano umilmente, erano sei pastorelli.

La loro vita spezzata si aggiunge alla moltitudine di vite violate di bambini nel mondo, ogni giorno, ogni ora, anche ora.

Mentre madri e famiglie già poveri tra i poveri, sono sopraffatti dal dolore, l’Erode di turno è non solo chi ha messo quell’arma per odio, per potere o per soldi, l’Erode di turno è anche l’indifferenza.
Ma chi crede sa, con certezza, che si può sperare in un mondo migliore.
E mentre penso a quei piccoli che hanno lasciato questo mondo a causa dell’odio cieco, li immagino lì, tra le braccia della Madonnina, sereni e sorridenti, li vedo giocare ed essere amati, finalmente liberati dalla sofferenza, dalla fame, dalle privazioni, causate dalla grande iniquità globale che sta distruggendo l’anima del mondo, che è nei più piccoli e innocenti.
E dico a me stessa che anche un piccolo, minuscolo gesto in questa nostra veste istituzionale, come quello di non voler più alimentare una economia armata, può essere un percorso di speranza, capace di futuro.
Lo dobbiamo ai troppi Santi Innocenti di oggi, bambini che muoiono sotto le bombe, di fame e di sete, annegati in mare, vittime della guerra, della tratta, delle nuove schiavitù, della discriminazione, della feroce ingiustizia sociale: difenderli in ogni modo è un dovere morale che deve trasformarsi in un impegno materiale concreto. Glielo dobbiamo!
Lo dobbiamo a loro, ai Santi Innocenti che ci guardano dall’alto. Lo possiamo fare perché abbiamo la Speranza che non muore, la stessa che ci fa guardare “al di là del Sole”:
“Dio, che ci chiama alla dedizione generosa e a dare tutto, ci offre le forze e la luce di cui abbiamo bisogno per andare avanti….
Egli non ci abbandona, non ci lascia soli, perché si è unito definitivamente con la nostra terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare nuove strade. A Lui sia lode!” (LS 245)

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