Giornata mondiale della gentilezza, don Coluccia su san Francesco
«Il Vangelo è fondamentale, perché umanizza, accoglie e non discrimina: mette la persona al centro. San Francesco è stato un grande testimone di questo messaggio, con la sua gentilezza. Penso che l’espressione più forte sia nel suo Testamento, dove non parla né del Crocifisso di San Damiano né delle Stimmate, ma dell’incontro con il lebbroso. L’incontro con l’altro, con chi è diverso da noi, così com’è, senza condizioni. Nelle periferie, credo, dobbiamo portare proprio questa accoglienza dell’altro, offrendo una proposta nuova, come fece Francesco col lebbroso che ancora oggi comunica a tutti noi. È un testimone attuale, un modello anche per i giovani sui social, un vero motivatore».
È il racconto di don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato nella lotta alla criminalità, intervistato nel numero di novembre della rivista San Francesco Patrono d’Italia, in uscita in questi giorni. Il 13 novembre si celebra la Giornata mondiale della gentilezza: il racconto di questa ricorrenza viene fatto attraverso la testimonianza di chi la traduce in azioni concrete, facendo della lotta alla criminalità organizzata la propria missione.
«Papa Francesco ci invita a essere una Chiesa in uscita, e il Santo di Assisi è stato l’uomo in uscita per eccellenza, portando il messaggio di Cristo ovunque. In questi luoghi, dove spesso domina una cultura di morte, la gentilezza diventa uno strumento potente. La gentilezza significa rispetto, attenzione e ascolto dell’altro, ed è proprio attraverso questa attenzione che possiamo dire ai giovani: “Tu puoi avere una vita diversa. Non sei condannato a questo capolinea. Sei l’adesso di Dio”, come dice papa Francesco».
In questo numero della rivista, nello speciale dedicato, trova ampio spazio il racconto del G7 Inclusione e Disabilità dello scorso ottobre con le testimonianze di chi, a vario titolo, ne è stato protagonista, soprattutto nella giornata inaugurale ad Assisi. Seguendo il filo rosso dei temi messi al centro durante le giornate di Assisi e Solfagnano, si racconta l’iniziativa che ha portato all’installazione delle mappe tattili nella Basilica di San Francesco in Assisi grazie al sostegno del Ministero per le Disabilità e alla collaborazione del Centro Nazionale del Libro Parlato, dell’Ufficio Relazioni Internazionali e della stamperia braille dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. E poi la vita della fondazione Il Bullone, che dà lavoro a ragazzi malati e disabili, due progetti editoriali inclusivi ad opera della casa editrice umbra Bertoni – con una versione del Cantico delle creature inbook – e di Arpa Umbria – con un progetto inclusivo per far conoscere la Fauna selvatica in città. Non mancano infine, come di consueto, le voci dal mondo con le testimonianze dei frati minori conventuali missionari.
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