
Ecco come il Comune di Assisi “protegge” la privacy dei cittadini
da Claudia Maria Travicelli (Democratici e Popolari per Assisi)
Con molto stupore, siamo venuti a conoscenza di uno sconcertante fatto accaduto alcuni giorni or sono ad uno sventurato, ma diligente cittadino di Assisi. Ciò che andremmo ad illustrarvi, ovviamente è tutto dimostrato da congrua documentazione scritta e fotografica. Torniamo tristemente al fatto, il cittadino in questione, notando l’allestimento del cantiere per la posa della struttura provvisoria per la manifestazione “UNTO” in Piazza del Comune, a suo dire, nel pieno disprezzo delle normative per la sicurezza, sia per gli addetti sia per i passanti presenti nella Piazza stessa, il tutto supportato naturalmente con documentazione fotografica, ha inviato una e-mail ad un dirigente dello stesso Comune e, per conoscenza, ad altre eminenti personaggi del Comune di Assisi.
Nella e-mail vi era anche un invito a far verificare al responsabile della sicurezza del Comune, che è giustamente remunerato per questo, quello che era oggetto della segnalazione. La e-mail, ovviamente, era firmata con tanto di nome, cognome ed altri dati del cittadino in questione. Uno dei destinatari, si è prontamente attivato inoltrando, sic et simpliciter, la e-mail del cittadino aggiungendovi un invito al responsabile della sicurezza, il quale a sua volta rigirava la stessa e-mail ad almeno ad una delle ditte esecutrici. La quale, a sua volta, con parole poco gentili e crediamo inopportune ai confronti del nostro concittadino, rispondeva al responsabile della sicurezza e allo stesso. Aggiungiamo inoltre … che il cittadino, a seguito di ciò ha ricevuto telefonate poco piacevoli.
In poche parole, chi dal Comune si è attivato, non ha fatto altro che far girare, almeno a due soggetti accertati, la e-mail del cittadino. Naturalmente, senza curarsi della privacy, dandolo quindi in pasto la e-mail del cittadino a terze persone. Questo comportamento, che ci sembra molto scorretto, oltre che usurpando la privacy, ha dimostrato che sono stati disattesi anche i doveri di riservatezza che i dipendenti pubblici devono, ex lege, rispettare.
È possibile, e plausibile, che accadano queste cose? È così che il Comune preserva e tutela la privacy dei cittadini? Oltre alla risposta del Comune, ci attendiamo che venga fatta al più presto luce su questo increscioso episodio.
E’ sufficiente fare una rr al Garante della privacy piazza Venezia Roma con gli eventuali allegati e una descrizione dell’accaduto e con giusti riferimenti poi sarà il garante che svolgerà un indagine alla fine della quale darà una sua sentenza con eventuali spiacevoli danni sia in denaro e/o penali. Chi è responsabile di uffici deve assolvere personalmente i propri compiti non trasmettere i documenti ricevuti da un onesto e preciso cittadino ad una controparte che poteva essere in difetto su un delicato aspetto di sicurezza. Ma Così va il mondo.